L'adolescente
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Ugo Guidi - Dalla nascita alla formazione accademica

Ugo Guidi nacque a Querceta, vicino a Forte dei Marmi, il 14 settembre del 1912. In realtà il suo vero luogo di nascita fu Pietrasanta, ma poiché la sua famiglia era originaria di Querceta e lo scultore passò tutta la sua infanzia nel luogo d'origine, disse sempre di essere nato a Querceta. In questa terra, la riviera Apuana, lo scultore trascorse tutta la vita, fatta eccezione per un breve soggiorno a Firenze e per alcuni viaggi che l'artista compì all'estero.
Ugo Guidi Guidi non ebbe quella che si è soliti definire un'infanzia felice: rimase infatti orfano già nel 1918, all'età di sei anni, perché il padre morì durante la Prima Guerra Mondiale. Questo avvenimento segnò per sempre la vita e quindi anche lo stile dell'artista, che si legò molto alla madre. La mancanza di una figura maschile di riferimento farà sì che negli anni a venire la donna e la maternità saranno tematiche sempre presenti nella sua ricerca artistica.
A causa della morte del padre, la famiglia versò sempre in difficoltà economiche, ma ciò non impedì a Ugo Guidi di cominciare a disegnare fin da tenera età, anche per cercare di evadere una realtà così poco buona nei suoi confronti. Si iscrisse quindi alla Scuola d'Arte di Pietrasanta e qui cominciò a prendere confidenza con la scultura, con i blocchi di marmo. Acquisito il diploma presso la Scuola d'Arte, Guidi si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Carrara, una delle istituzioni più importanti d'Italia per chi ambisce a diventare uno scultore. L'Accademia di Carrara, dove insegnarono artisti del calibro di Pietro Tenerani, Lorenzo Bartolini, Carlo Finelli, Luigi Bienaimé, Benedetto Cacciatori, fu sempre luogo di incontro tra grandi maestri e aspiranti scultori, che avevano l'occasione di crescere in un ambiente molto stimolante avendo a disposizione la materia prima che scendeva direttamente dalle cave per essere lavorata.
L'insegnante di Guidi fu Arturo Dazzi, uno scultore molto famoso all'epoca: aveva avuto una formazione piuttosto classica e si riallacciava idealmente alla scuola dei "Puristi" di metà Ottocento. Inoltre, a causa delle sue realizzazioni fortemente eroiche e idealizzate, Dazzi era anche uno degli artisti più apprezzati dal regime fascista, tanto che furono molte le sue commissioni a Roma. Dazzi fu uno dei migliori estimatori di Ugo Guidi: ne incoraggiò la produzione artistica, apprezzò i suoi risultati e come premio, alla fine dei suoi studi, lo chiamò all'Accademia per fargli da assistente.
Nel 1935 lo scultore espose per la prima volta le sue opere nei concorsi collettivi dei GUF, i Gruppi Universitari Fascisti, a cui l'iscrizione era obbligatoria per tutti i giovani che frequentavano le Università (tanto che furono moltissimi gli antifascisti iscritti a questa associazione). Gli studì terminarono nel 1936 e culminarono con una grande affermazione. Nel 1937 si svolgeva a Carrara il premio Dervillé, istuito da Stéphane Dervillé, un potente uomo d'affari francese che possedeva diverse cave a Carrara ed era appassionato d'arte. Guidi, di fronte a una giuria composta da importanti personaggi dell'arte degli anni Trenta, vinse il primo premio presentando alla giuria il suo San Giovannino.


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